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sabato 13 luglio 2013

Runes Order - The Art of Scare and Sorrow

#PER CHI AMA: Dark/Ambient
Dopo "Il Sonno del Sogno", i Runes Order hanno proposto un ammaliante album che si aggiunge ad una lunga quanto prestigiosa discografia. Claudio Dondo con quest'opera affronta un esperimento musicale intrigante ed inconsueto, basando il suo lavoro su un concept ispirato a "La Casa dalle Finestre che Ridono" (1976), uno dei capolavori di Pupi Avati che può essere affiancato ad altri cult-movie dell'horror italiano del calibro di "Profondo Rosso" di Dario Argento o "L'Aldilà" di Lucio Fulci. In "The Art of Scare and Sorrow" l'artista piemontese si è avvalso della collaborazione di Tony Tears degli Helden Rune (per le parti di chitarra e basso) e di Argento degli Antropofagus, il quale ha prestato la sua voce in alcuni episodi dell'album. Le vocals morbose di Argento fanno rabbrividire per il loro pathos, turbano per la loro carica disperata e squarciano quell'ideale tela di orrori che si dipinge con tratti decisi nei nostri incubi. L'interpretazione vocale tormentata si confonde spesso con i campionamenti tratti dai dialoghi del film di Avati e si divincola in modo imprevedibile tra i lamenti progressivi delle chitarre, come nel preludio "Twisted Act I" e nella successiva "The Night and His Tears". L'elettronica di Runes Order si muove fluida e pulsante tra cold-wave siderale e ambientazioni da soundtrack, rivelando in diversi momenti un'influenza che rende inevitabile l'accostamento ai maestri Goblin (il loop introduttivo di "Walls Sweat Images" ne è un esempio) e lasciandosi violentare da urla agonizzanti e sussurri melliflui. A spezzare per un breve istante l'omogeneità dei brani, giunge improvvisamente la voce battagliera di Argento, che recita tuonante "Murder is a Faith" nell'omonimo brano, ma si tratta di un episodio isolato (per quanto riuscitissimo) che cede subito il passo al tono ambientale dei brani successivi. "The Art of Scare and Sorrow" termina così, dissolvendosi tra i paesaggi spogli e desolanti di una dark-ambient apparentemente quieta, gli stessi scenari che appartengono ad una realtà distorta, nella quale dominano paura e smarrimento e il delitto diventa assieme un bisogno e un'arte. (Roberto Alba)

(Beyond Prod.)
Voto: 80

https://myspace.com/runesorder