Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Archaic Sound. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Archaic Sound. Mostra tutti i post

martedì 16 settembre 2014

Ymir's Blood - Voluspa Doom Cold Stone

#PER CHI AMA: Thrash/Viking, Sadus, Sabbat, King Diamond, Venom
Vi è qualcosa di esageratamente metal nel sound di questa band finlandese al proprio debutto con questo EP, dal titolo 'Voluspa Doom Cold Stone'. Un lavoro di circa venticinque minuti diviso in quattro brani di media lunghezza, uscito nel 2014 via Archaic Sound. Un'orgia sonica plasmata con ferro e acciaio per un'ode alle divinità nordiche, lontana dal mainstream anni luce, figlia degenera dei migliori Sabbat con reminiscenze a la King Diamond, un'attitudine maligna a la Venom e un orgoglio glorioso a la Manowar. Niente epic metal in termini canori ma una voce roca e violentissima urlata in faccia come se si trattasse di un pugno ben assestato e una musica carica di rudi retaggi black metal filtrati dalla pesantezza del doom, anche se i ritmi non rallentano mai così tanto. Il trio predilige atmosfere claustrofobiche e oscure con una certa verve punk/ hardcore old school al vetriolo, il tutto è tanto ruvido e volutamente lacerato e si prende con la forza una buona credibilità, proiettando l'ascoltatore dritto in un campo di battaglia medievale con alabarda e scudo pronti all'uso. La costruzione dei brani ricorda molto il grande King Diamond per il suo classicismo compositivo e per certi aspetti la cadenza ed il mid-tempo da puro classico del metal vintage style, dona all'intero disco un'omogeneità e una fluidità d'ascolto esagerata, pur tenendo conto di un ambiente sonoro che di per sé è molto ostico. Buono l'artwork e la produzione, mirata ad esaltare la sonorità acustica e naturale di tutti gli strumenti che godono di un equilibrio perfetto e di una forza d'urto reale, violenta, nuda e cruda. Prende vita in questo lavoro una nuova veste del defender tout court, intrappolato nell'epicità classica ma espressa con sonorità vicine al thrash europeo più sanguigno e realista, con una propensione verso Celtic Frost e Sadus, dal tono perennemente drammatico, sobrio e arcigno. Un nuovo modo di fondere le varie correnti metalliche senza risultare sterili e inconcludenti. Ottimo lavoro! Ascolto consigliato a tutti quelli che si sentono vicini alle saghe vichinghe! (Bob Stoner)

(Archaic Sound - 2014)
Voto: 80

sabato 19 luglio 2014

Ars Moriendi - La Singuliere Noirceur d'un Astre

#PER CHI AMA: Progressive Black, Avantgarde
Ancora una volta ho peccato di presunzione: pensavo di conoscere praticamente quasi tutto dell'underground e ignoravo ingiustamente gli Ars Moriendi. Trattasi di una one man band in piedi addirittura dal 2001, capitanata da Messieurs Arsonist, originario di Clermont-Ferrand nell'Alvernia. 'La Singuliere Noirceur d'un Astre' è il terzo album per la band transalpina che esce per la label ucraina Archaic Sound, dopo un'infinita serie di demo. Fatte le dovute presentazioni formali, andiamo a vedere che cosa troverete dentro questo cd di 5 pezzi. Si parte con "De l'Intouchable Mort" il cui cantato in francese e le iniziali atmosfere barocche, hanno istintivamente rievocato nella mia mente una band che era finita nel dimenticatoio, i Misanthrope. A differenza di quest'ultimi però, nel sound degli Ars Moriendi c'è una maggior predominanza del black, almeno nelle sue lunghe sfuriate che mantengono tuttavia una buona linea melodica senza mai superare i limiti del buon senso. La traccia dura 10 minuti, nel cui mutevole corso, si alternano le emozioni contrastanti del mastermind occitano: furia black, acustici frangenti ambient, sperimentalismi d'avanguardia che contribuiscono a nutrire la mia curiosità per la band. "Vanité" segue a ruota con i suoi abbondanti otto minuti, dediti a un black metal melodico in cui si possono trovare riferimenti ai primi Alcest, senza tralasciare una vibrante componente space rock (vicina ad alcune cose dei Pink Floyd) che spezza a metà brano l'incedere minaccioso dello stesso, prima che la musica riesploda in un'inebriante epica cavalcata conclusiva. La voce di Arsonist dona poi una decadente poesia all'intero lavoro in quanto non si manifesta con il classico screaming delle band estreme, ma è sofferta, tragica e sussurrata, in una performance davvero convincente. L'album mi prende sempre di più, e la cupa "De Ma Dague..." avvicina la creatura francese alle cose dei teutonici Nocte Abducta e al loro ultimo 'Umbriel'. La nebbia sembra avvolgere, affascinante e misteriosa, la musica degli Ars Moriendi in una lenta e spettrale nenia da brividi. La traccia omonima suona in modo più classico e forse è anche l'esempio più feroce contenuto nell'album, anche se non mancano spunti liturgico-corali, che riferiscono di una genialità latente che non tarderà ad esplodere in un futuro non troppo lontano e a seguire il successo di realtà quali i già citati Alcest, Blut Aus Nord e Deathspell Omega, band ormai di culto dell'eccezionale panorama d'oltralpe. La conclusiva title track apre all'insegna di enigmatici e glaciali suoni prima che a prendere il sopravvento sia il funambolico ed imprevedibile sound del bravo musicista francese. Una bella sorpresa che lascia presagire notevoli sorprese per il domani degli Ars Moriendi. (Francesco Scarci)

(Archaic Sound - 2014)
Voto: 80