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sabato 5 novembre 2011

Blank - Artificial Breathing

#PER CHI AMA: Electro, EBM
In una parola? Spacca! Il debutto dei Blank spacca davvero e lo dico con grande soddisfazione, dal momento che, tra le varie uscite discografiche electro del 2004, "Artificial Breathing" era per me una delle più attese. Già in occasione della pubblicazione del singolo "Overhead" mi espressi in termini entusiastici sul talento di questi due ragazzi e ora non posso fare altro che confermare quelle parole e, se possibile, rimarcare con maggior convinzione le formidabili doti del duo parmense. Non c'è dubbio, con "Artificial Breathing", i Blank superano di gran lunga le aspettative createsi nei loro confronti dopo l'ascolto del singolo apripista e si affermano a pieno titolo come la realtà più valida del panorama electro/EBM italiano, affiancandosi (e senza sfigurare affatto) ai nomi più illustri della scena alternativa internazionale. Con la pubblicazione del loro primo album, theMaze e derMate riescono in un intento non facile: dare alle stampe un "prodotto" esportabile, un album che finalmente non abbia nulla da invidiare alle produzioni straniere e che dunque possa stabilire un valido precedente per la vivace scena elettronica della nostra penisola. Grande gusto nelle linee melodiche e capacità straordinaria nel legare ritmi danzabili ad un flusso di beat dinamico e trascinante: così potrebbe essere riassunta in poche righe la musica contenuta nell'album. Peccato che questa descrizione non dia la minima idea di quanta energia i Blank riescano a trasmettere attraverso i dieci brani di "Artificial Breathing"! Difficile rimanere indifferenti alla carica di "Visual Overflow", impossibile non farsi coinvolgere dal suo ritmo incalzante e non lanciarsi in una danza sfrenata. Sì, perché quest'album possiede un enorme potenziale se inteso come collezione di hit per il dancefloor e vi assicuro che persino nell'intimità del vostro ascolto in cuffia non resisterete alla "voce" del vostro corpo, che vi chiederà di scatenarvi e lasciarvi andare! Attenzione, non solo un disco da ballare, ma da ascoltare dieci, venti, cento volte tra le propria mura, per sorvolare idealmente gli spazi luminosi tracciati dai synth e immaginarsi in un'eccitante fuga verso un futuro ignoto. Anche le tonalità afone di theMaze diventano ben presto il tratto più intrigante e distintivo dei Blank, tant'è che ancor prima di aver terminato l'ascolto dell'album ci si scopre già innamorati di quel particolarissimo modo di cantare. Non finisce qui! L'attacco di "Untouched" e la stupenda "Mutant Engine" lasciano con la voglia irresistibile di assorbire dal vivo l'energia di questi pezzi, perciò si tratta solo di sperare che in futuro non manchino le occasioni per vedere il duo in azione. Fan e promoter avvisati! (Roberto Alba)

(Artoffact)
Voto: 80